lunedì 9 novembre 2009

RECENSIONE (1) : Frammenti di assoluta felicità.


Ho appena finito di leggere Frammenti di assoluta felicità, di R.A.
Il libretto, di cento pagine, mi sembra degno di segnalazione.
L'autore nella premessa precisa di non essersi ispirato a Bufalino che, in Le menzogne della notte, crea un personaggio che propone un gioco un po' decameronico a quattro condannati a morte dicendo loro: “Ognuno racconti per sé. Per esempio, quando e come, in un discrimine della sua esistenza, sia stato per avventura, o si sia creduto, o altri l'abbia creduto felice ... ” ma si dichiara invece debitore di Calvino (Se un viaggiatore...) e di Manganelli (Centurie), invitando l'improbabile lettore a leggere le opere citate.

Il libro non ha trama ma presenta cento testimonianze di cento persone che raccontano un istante della loro vita nel quale si sono sentite assolutamente felici.
L’autore, con una ricerca che immaginiamo estenuante, riferisce di aver costruito il libro intervistando più di tremila soggetti e chiedendo ad ognuno di scorrere "velocemente" con la memoria il passato per individuare e riferire un momento nel quale si sono sentiti "totalmente impregnati di una sensazione di gioia pura".
Il prembolo rivela due aspetti sconcertanti.
Il primo - singolare - è dato dal fatto che per trovare cento frammenti di felicità sia stato necessario setacciare una montagna così imponente di scorie: l’autore racconta lo smarrimento di centinaia di intervistati che, dopo aver affannosamente frugato nella memoria, non hanno saputo trovare un momento di completa e piena felicità; e ben descrive la desolazione di chi, di fronte alla sua semplice domanda, si è trovato con sconfortante sorpresa a fare un avvilito bilancio e a prendere atto di un irrimediabile fallimento.
Un secondo aspetto - sorprendente - è dato dal fatto che tutti gli intervistati (quelli che sono stati in grado di ricordare il momento più felice della loro vita) riferiscono episodi marginali della loro biografia, riportano avvenimenti secondari, raccontano fatti non essenziali, incontri senza conseguenze con persone non importanti, parlano di piccoli gesti, richiamano alla mente eventi dimenticati, accadimenti senza incidenza sul futuro, rivivono vicende insignificanti, riesumano episodi banali, circostanze marginali, situazioni apparentemente insignificanti .

Un vecchio artigiano di Pavia, per esempio, afferma di aver raggiunto il picco della gioia una mattina d’estate del 1947 quando, ventenne, passeggiando in centro città, si era accucciato per allacciarsi una scarpa ed improvvisamente era stato assalito dalla incontenibile voglia di reincontrare una “radiosa” ragazza vista di sfuggita qualche giorno prima in casa di amici: alzandosi, emergendo da un lieve capogiro, si era inaspettatamente trovato di fronte il sorriso splendente di quella ragazza.
Una giovane della provincia di Taranto ricorda un piccolo maialino di plastica azzurra trovato nel cortile della scuola (quando aveva quattro o cinque anni) e segretamente conservato con gelosa felicità per una intera stagione, amico più delle amiche, intimo più della madre, caldo, tenero e dolce.
Un attore di teatro, torinese, quarantenne, ricorda come un lampo di gioia il momento in cui un pastore, che lui aveva osservato mentre intagliava spirali nella corteccia di un bastone, si era alzato dal muretto a cui era appoggiato e, in assoluto silenzio, gli aveva offerto lo splendido bastone di castagno.
Una cinquantenne imprenditrice di Grado racconta, ancora inebriata dal ricordo, un pomeriggio di aprile dei suoi sedici anni quando, sdraiata su un muretto di fronte al mare, si riscaldava al sole ascoltando ad occhi chiusi le chiacchiere dei suoi amici; ed un ragazzo del gruppo si era avvicinato e con un dito le aveva sfiorato a lungo – silenziosamente, delicatamente, quasi distrattamente – l’incavo del braccio, con ghirigori infiniti che lei aveva assaporato rabbrividendo senza aver il coraggio di aprire gli occhi.

Lo stile è conciso, essenziale, come conviene a piccole storie che devono sintetizzare in una pagina una intensa esperienza ed una "lancinante" breve emozione.
Le rapide storie attanagliano e sorprendono. Il libro si legge in un fiato.


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