giovedì 14 maggio 2009

Pensionato

Quando si sparge la voce che hai intenzione di andare in pensione, sul luogo di lavoro scatta uno strano meccanismo che ti colloca, da subito, in una condizione particolare: di punto in bianco i colleghi cambiano atteggiamento nei tuoi confronti e cominciano a riservarti un trattamento speciale; dichiarano di invidiarti ma lo fanno con un'aria di compatimento; rispondendo ad un inconsapevole impulso, tendono ad esonerarti da alcune incombenze; fanno aleggiare intorno a te un'aria più leggera; in tua presenza parlano di lavoro come se tu fossi invisibile; quando ti incontrano, non riescono a nascondere un piccolo involontario moto di sorpresa; e se incrociano il tuo sguardo, ti fissano sorridendo con diversa ed immotivata cortesia.
Tutti ritrovano l'unanimità nella inevitabile cospirazione che li coagula attorno al problema del regalo di commiato e della connessa cerimonia di addio; la colletta semiclandestina assume i valori e le movenze di un rito: la somma che ognuno versa, con diversa spontaneità, assume lo stesso valore simbolico dell'obolo di Caronte, la moneta che si infilava in bocca ai defunti e serviva per pagare il traghetto sull'Acheronte.
Non trovano con te argomenti di conversazione: se devono intrattenerti, ti chiedono con artificiosa cortesia come occuperai il tuo tempo, ma il più delle volte non aspettano la risposta ed ascoltano i tuoi vaghi progetti con l'espressione golosa di chi saprebbe – lui sì – come impiegare il tempo libero.
Oggi, a ragion veduta, saprei cosa rispondere per non deludere la curiosità di chi mi chiede del “dopo”, e alla domanda di circostanza il mio occasionale e sempre frettoloso interlocutore saprei offrire risposte precise, articolate e documentate.
Ecco dunque come passo, con minime variazioni, le mie giornate da pensionato.

Mi alzo ogni mattina alla stessa ora per non abbandonarmi all'inedia e al graduale degrado psico-fisico; curo l'igiene personale ascoltando i notiziari del mattino per non perdere il contatto con la realtà; mi preoccupo della corretta alimentazione della prima colazione (yogurt, cereali, frutta) per l'equilibrato apporto nutrizionale.
Ogni mattina mi reco nel parco sotto casa: ci vado con due o tre libri, qualche rivista e un fascio di
quotidiani (non necessariamente freschi) per dare a tutti, soprattutto alle signore di passaggio, l'impressione di essere un distinto signore acculturato, sensibile e aggiornato; passeggio osservando passeri, merli, piccioni, ma soprattutto studio con curiosità etologica i patiti della corsa che si allenano, le ragazze obese che vogliono perdere peso, gli anziani affetti da demenza senile accompagnati dalle badanti, i ciclisti dal fiato corto, i pakistani nullafacenti, gli studenti che fuggono dalle verifiche, i disoccupati che ammazzano il tempo; esercito la mia opera educativa rimproverando i bambini che gettano le carte per terra e i ragazzi che non rispettano i giochi pubblici; fisso con disapprovazione i giovanotti che dicono parolacce, si spintonano come arieti in calore, lasciano in giro le lattine di birra e non rispettano il verde; offro consigli alle mamme ansiose che iperproteggono i figli sulle altalene, a quelle permissive che si lasciano torturare dai capricci, a quelle eccessivamente severe che sbraitano ed usano le mani; invito i padroni dei cani a raccoglierne le deiezioni.
Curo personalmente la spesa quotidiana visitando i diversi supermercati della zona per confrontare i prezzi; cerco le iniziative promozionali, le vendite scontate, i prodotti con gadget, i tre per due.
Lungo i tragitti studio la successione degli esercizi commerciali ed i loro eventuali avvicendamenti, tengo monitorate le insegne e le targhe degli studi professionali; osservo e misuro il flusso pedonale tentando di distinguere i residenti dai passanti occasionali, gli sfaccendati da quelli che si muovono con una meta ed uno scopo, i nullatenenti dai potenziali acquirenti di beni voluttuari; e così mi aggiorno sull'evoluzione delle professioni e della arti, sulla scomparsa di negozi e di mestieri, sull'affacciarsi di nuove attività, sulle dimensioni del terziario, sulle regole della concorrenza, sulle prospettive del mercato, sulle crisi di settore, sui gusti dominanti e sull'evoluzione della mode, sugli sviluppi della tecnologia, sull'andamento dei prezzi; mi faccio un'idea documentata sul processo economico generale, sul mondo del lavoro, sulle dinamiche della domanda e dell'offerta, sulla trasformazione dei metodi di produzione e sull'avanzamento dei sistemi di distribuzioni di beni; analizzo e valuto la creatività espositiva delle vetrine e la capacità di marketing dei negozianti.
Sbircio con una certa sistematicità nei cantieri per monitorare l'incremento del settore edilizio, la tipologia delle costruzioni, la qualità dei progetti, l'organizzazione e la progressione dei lavori, le macchine e i materiali utilizzati, la manodopera impiegata, la presenza di maestranze qualificate e di lavoratori stranieri, il rispetto delle norme di sicurezza.
Sulla strada osservo il flusso del traffico e controllo il rispetto delle regole della circolazione, valuto l'adeguatezza della segnaletica, la condizione del fondo stradale, lo stato di manutenzione dei tombini e dei marciapiedi, la presenza di cestini portarifiuti, il livello di pulizia dei marciapiedi; non mi trattengo dal ricordare ai passanti frettolosi il rispetto dei semafori, testo l'educazione degli automobilisti con attraversamenti repentini sulle strisce pedonali, richiamo, anche solo a gesti, l'obbligo del casco ai motociclisti che ne sono sprovvisti.
In casa, dopo aver studiato le modalità di esecuzione delle diverse incombenze ruotinarie, predispongo mansionari strutturati organizzati secondo criteri di priorità; stabilisco promemoria esaustivi per lavori da fare con cadenza quotidiana, settimanale, mensile, stagionale, annuale; invito al risparmio energetico offrendo gli opportuni consigli nell'uso razionale degli elettrodomestici; curo con assiduità e organizzo con rigore la raccolta differenziata dei rifiuti.
Nei pomeriggi frequento a rotazione varie biblioteche intrattenendomi a studiare la dotazione libraria e la disposizione dei testi, l'ordine e la collocazione delle collane, la recettività e il comfort della sala di lettura e consultazione, l'entità dell'afflusso e la tipologia dei frequentatori, lo strato di polvere sugli scaffali e le condizioni igieniche dei servizi, la dotazione di giornali e riviste.
Nel secondo pomeriggio di solito mi affaccio a mostre, vernissages, esposizioni; mi faccio vedere alle conferenze, ai convegni, alle rassegne teatrali e cinematografiche con l'assiduità che basta per essere notato e salutare il solito giro dei frequentatori.
Progetto di iscrivermi ad un breve corso di nuoto (nel periodo estivo) e ad uno altrettanto breve di ginnastica dolce (nel periodo invernale) organizzati dalla Circoscrizione; ma nel frattempo vado, sia pur saltuariamente, ad assistere a qualche gara di bocce nel bocciodromo comunale.
Un giorno alla settimana, seguendo una successione casuale, visito i diversi reparti di un immenso megastore di bricolage e faidate: nel settore dei materiali per l'edilizia elaboro progetti di ristrutturazione, di ripavimentazione, di decorazione muraria; in quello di idraulica produco idee di rifacimento del bagno con sostituzione di sanitari, rubinetterie, specchi, mobiletti, scarpiere, mensole e luci; nel reparto di elettricità prendo appunti per rivoluzionare il sistema di illuminazione di tutto l'appartamento con lampade a basso consumo energetico, appliques e faretti, punti di luce che esaltano l'arredamento, centraline di controllo; nel reparto di falegnameria sogno l'allestimento di un laboratorio fornito di tutti gli strumenti tradizionali per la lavorazione del legno (bancone, morsa, sega, pialla, scalpelli e martelli) e di tutte le macchine moderne, compresa la fresa e il tornio, la sega circolare e le presse, i trapani ed i compressori; nel reparto ferramenta ed utensileria individuo la fornitura essenziale per una piccola ma completa officina meccanica dotata della serie completa di tutti i cacciavite, a taglio e a stella, di tutte le chiavi inglesi, diritte e a pipa, dei martelli, delle pinze, dei seghetti, delle brugole; nel reparto delle decorazioni cerco la degna cornice per delle opere pittoriche o grafiche da me pensate ma non ancora eseguite, apro la fantasia a progetti artistici contemplando i tubetti di colore ad olio e le tavolozze, i pennelli di diverse misure e i solventi, i cavalletti e le tele bianche che invitano alla creatività.
Passeggiando per le strade della città mi soffermo a studiare le vetrine e con qualche pretesto entro nei negozi e nelle botteghe artigiane: visito i negozi di animali dove ogni volta ritrovo con meraviglia criceti e serpenti, gatti e tartarughe, cavie e pesci esotici, iguana e ragni, insetti stecco ed ermellini; mi incanto davanti alle vetrine dei negozi di caccia e pesca piene di armi strane, di accessori per l'abbigliamento da esploratori, di esche artificiali e strumenti di richiamo per uccelli; guardo con una certa tentazione le serie infinite di coltelli, coltellini e coltellacci, di asce e machete, di pugnali; mi intrufolo nei bazar cinesi pieni di chincaglierie per curiosare fra improbabili attrezzi per pelare l'aglio o estirpare calli, fra tastiere flosce che si arrotolano e quadri retroilluminati e animati.

…………………………………. (segue)


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